Pro e contro dell’Apple Vision Pro

Se l’Apple Vision Pro sarà ricordato come una svolta, stile iphone, o come un fallimento, stile metaverso, sarà solo la Storia a dircelo. Chiariamoci subito: l’effetto wow è stato evidente e le recensioni sono tutte positive ma alzi la mano chi ha più sentito parlare dei Google Glass dopo il 2013. Anche loro erano partiti forte eppure dopo dieci anni Mountain View ne ha abbandonato definitivamente il progetto.

Certo, Apple Vision Pro è molto più di un paio di occhiali. La loro interfaccia è davvero pazzesca e consente all’utente di entrare subito in possesso di tutti gli elementi digitali che la realtà aumentata dello strumento mette a disposizione. Preciso ed efficace. Confrontati a qualsiasi altro visore VR o AR i Vision Pro sono avanti davvero anni luce.

Apple ha lavorato su questo progetto per almeno dieci anni e il vantaggio competitivo, rispetto anche a Meta, è evidente. Cupertino inoltre ha avuto il merito di definire chiaramente i campi di utilizzo di Vision Pro: luoghi di lavoro, comunicazione personale, intrattenimento, nuovi modi di vivere foto e video.

Gli elementi disturbanti, al di là del costo esorbitante che si aggira attorno ai 3.500 dollari, possono essere gli avatar 3D che sostituiscono il volto durante le chiamate Facetime. Oltre a immaginare di girare per strada o a una festa con una maschera da sci. È proprio questo il vero tema: la gente accetterà di girare con un visore sugli occhi per buona parte della sua giornata? Come si guarda un film assieme ad altre persone con addosso un visore? Solo la Storia saprà dare la risposta definitiva.

Foto di Christine Sandu su Unsplash

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