Dazi europei sulle auto elettriche cinesi: Pechino cerca il compromesso

L’industria automobilistica cinese sta cercando un accordo dell’ultimo minuto per evitare l’aumento dei dazi sulle loro auto elettriche in Europa. Secondo Politico.eu, i produttori cinesi sarebbero disposti a fissare un prezzo minimo per le auto elettriche importate nel continente europeo. In cambio, le aziende cinesi sperano di ottenere una riduzione degli aumenti delle imposte (fino al 36,3%) che potrebbero essere imposti al termine dell’indagine anti-dumping avviata nell’ottobre scorso.

Le trattative sono in corso e alcuni colloqui si sono tenuti online il 28 agosto tra i rappresentanti della Commissione europea e le case automobilistiche BYD, Geely e Saic, che rischiano di subire dazi del 17%, 19,3% e 36,3%, oltre al 10% già previsto per l’esportazione di veicoli elettrici in Europa. I produttori cinesi potrebbero anche limitare il volume delle esportazioni di veicoli elettrici verso l’UE se Bruxelles accettasse di ridurre i dazi aggiuntivi. Il tempo stringe: dopo l’analisi delle osservazioni delle case automobilistiche da parte della Commissione, i dazi verranno votati dagli Stati membri dell’Unione e saranno vincolanti per cinque anni.

Nel negoziato sono coinvolte anche le istituzioni cinesi, inclusa la Camera di Commercio cinese per l’importazione e l’esportazione di macchinari e prodotti elettronici (CCCME), ma le possibilità di raggiungere un accordo sembrano limitate. Tesla, invece, non partecipa alle trattative, avendo ricevuto una sanzione inferiore (9%).

Foto di Guillaume Périgois su Unsplash

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