Stoner duro con la MotoGP: «Le gare sprint una barzelletta. Le vere moto erano le 500»

Diretto, senza giri di parole e assolutamente non curante del politically correct. In poche parole: Casey Stoner. Il 37enne ex pilota australiano era al Festival della velocità di Goodwood in Gran Bretagna e ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Dalle sue dichiarazioni si capisce bene come non sia cambiato di una virgola da quando non le mandava a dire a nessuno in pista.

Smise troppo presto, insofferente a rapporti istituzionali, impegni extra gare, sponsor, vincoli dei contratti: tutto quello che non aveva a che fare con la pista e le gare. «Per me le moto più belle, le vere moto, sono le 500, mi spiace un sacco non avere mai potuto correrci. Perché guidare quelle moto era un’arte. Poi è iniziata l’era dell’elettronica, fino al 2006-2007 con la Ducati eravamo ancora ai limiti di utilizzo del controllo di trazione, ma poi si è superato il limite, non ho più potuto guidare come mi piaceva».

Perché l’australiano correva per passione e quando è mancata questa è venuto giù tutto. Il Canguro Mannaro, infatti, si trovava sempre meno a suo agio con il crescente professionismo dello show business e, nostalgico di un mondo romantico che ormai non c’era più, scelse di ritirarsi.

Oggi auspica scelte drastiche per riportare la passione al centro della pista: «La Formula 1 l’ha fatto -ha ribadito-. Si tratta solo di avere regole certe che nessuno può oltrepassare. Ci fosse un regolamento stabile e a lungo termine sono convinto che la Suzuki sarebbe ancora in MotoGP. E ogni Casa svilupperebbe una moto con i suoi lati distintivi, mentre oggi le moto si assomigliano tutte. Oggi vedi queste riprese al rallentatore dove tutti fanno la stessa cosa. Non c’è nessuno che derapa, che fa qualcosa di diverso, tutti hanno un controllo perfetto, apri il gas e la moto non ha il minimo sbandamento. È frustrante. E per quanto io ami questo sport e le gare, sono deluso dal vedere a che punto siamo arrivati. Abbiamo più elettronica della Formula 1 e per me questo è qualcosa che va fermato».

Così come secondo Stoner vanno fermate alcune novità che stanno modificando la struttura dei week end di gara. Per esempio, le gare sprint: «Sono una barzelletta. La MotoGP sta diventando come la Superbike, io non darei punti validi per il campionato, la gara è quella della domenica. Le Sprint hanno contribuito ad alzare i costi e tanti piloti si infortunano perché ormai non hai più tempo di girare, trovare il ritmo, sistemare la moto, mentre invece sei costretto a spingere subito, prendendoti molti più rischi».

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