Abuso di posizione dominante: l’Ue conferma la sanzione da 2,4 miliardi a Google

L’avvocato generale Juliane Kokott ha proposto alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea di confermare l’ammenda di 2,4 miliardi di euro inflitta a Google dalla Commissione Europea. Il gigante tecnologico è accusato di aver abusato della sua posizione dominante nel mercato dei servizi di ricerca generale per favorire il proprio comparatore di prodotti.

Secondo la Commissione, Google avrebbe mostrato in modo preferenziale i risultati del suo comparatore di prodotti nella pagina dei risultati della ricerca generale, posizionandoli in modo prominente e attraente rispetto ai concorrenti. Ciò avrebbe deviato il traffico verso il servizio di Google, non a causa di una migliore qualità, ma a causa dell’abuso della sua posizione di dominio.

Le conclusioni dell’avvocato generale non sono vincolanti, ma rappresentano un’indicazione importante per la decisione finale della Corte. Un portavoce di Google ha dichiarato che l’azienda esaminerà l’opinione dell’avvocato generale e aspetterà la decisione finale della Corte. Ha sottolineato che Google continua a investire nei suoi rimedi e collabora con la Commissione Europea.

Se la Corte conferma l’ammenda, rappresenterà un ulteriore colpo per Google in Europa e potrebbe influenzare le sue pratiche commerciali future. La Commissione Europea ha precedentemente affermato che Google aveva abusato della sua posizione di dominio per promuovere il proprio servizio, limitando la concorrenza e danneggiando i consumatori.

Foto di Robin Ooode su Unsplash

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