Google in allarme per ChatGPT, richiamati Page e Brin

ChatGPT manda in tilt Google-Alphabet. Il chatbot lanciato da OpenAI mette a rischio il monopolio di Mountain View nei motori di ricerca e il Ceo Sundar Pichai ha deciso di richiamare in campo Larry Page e Sergey Brin. I due fondatori, poco partecipi alle vicende aziendali dal 2019, hanno preso parte a una serie di riunioni strategiche per definire i prossimi passi del gruppo in un momento di crisi per le big tech, reso ancora più importante dai passi in avanti da gigante nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Se i 12mila licenziamenti annunciati il 20 gennaio sono in linea con i tagli a cui sono state costrette tutte le concorrenti, in realtà a preoccupare i vertici aziendali è il prodotto di punta di OpenAI ChatGPT. Il chatbot AI in poco tempo ha dimostrato di saper spiegare concetti complessi e addirittura generare idee, andando ben oltre la semplice analisi dei dati. Questo metterebbe a rischio il predominio del search di Google, che ad oggi genera il 60% dei ricavi complessivi di Alphabet.

L’allarme rosso è scattato quando hanno cominciato a girare le indiscrezioni di una trattativa in corso tra OpenAI e Microsoft per integrare Bing, il motore di ricerca dell’azienda fondata da Bill Gates che a oggi vale appena il 3% del mercato globale. Un rumor a cui dà sostanza il miliardo di dollari investito dal gruppo di Seattle nello sviluppo della stessa OpenAI.

 

Foto di Greg Bulla su Unsplash

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