La Germania vuole bloccare i dazi Ue sull’elettrico cinese

Il sistema economico tedesco ha già tante preoccupazioni e Berlino non vuole aggiungerne altre. La Germania infatti starebbe valutando di bloccare i dazi europei sulle auto elettriche prodotte in Cina. Il governo federale, sotto la pressione dei colossi automobilistici tedeschi, intende opporsi a una misura potenzialmente controproducente che potrebbe scatenare ritorsioni commerciali da parte di Pechino.

Il ministero del Commercio cinese ha criticato la proposta europea, minacciando un ricorso al WTO, l’Organizzazione mondiale del commercio. La Cina è pronta a prendere tutte le misure necessarie per difendere i diritti e gli interessi delle sue imprese, inclusa l’imposizione di dazi equivalenti. Tra i Paesi più attivi nel promuovere l’indagine anti-dumping di Bruxelles c’è la Francia, che è già nel mirino cinese con un’inchiesta sul brandy e altri prodotti come vino e formaggi.

Le ritorsioni cinesi potrebbero colpire altri settori come i beni agricoli, il comparto aeronautico e, soprattutto, le auto di segmento premium. Questo spiega le preoccupazioni della Germania e i suoi sforzi diplomatici per evitare un’escalation. Berlino spera di raggiungere un accordo con Pechino prima del 4 luglio, data prevista per l’entrata in vigore dei dazi europei.

Il governo tedesco, guidato da Olaf Scholz, ritiene possibile trovare una soluzione attraverso colloqui diretti con la Cina e crede di avere abbastanza alleati nell’Unione Europea per raggiungere un compromesso. Il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, si recherà in Cina la prossima settimana per discutere la questione con i funzionari cinesi.

Da Berlino arrivano segnali di ottimismo sulla possibilità di un accordo che possa evitare una guerra commerciale. L’attenzione è alta e si lavora intensamente per trovare una via d’uscita che possa soddisfare entrambe le parti, mantenendo stabili le relazioni economiche tra l’Europa e la Cina.

Foto di Matt Mutlu su Unsplash

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